L’agricoltura del futuro: come cambierà la produzione nel 2030?

Il futuro dell'agricoltura nel 2030

Da qui al 2030 sono attesi grandi cambiamenti che porteranno a una rivoluzione del settore agricolo. Per decenni governi e grandi organizzazioni si sono concentrate sulla disponibilità del cibo, con l’obiettivo di rendere accessibili in ogni momento dell’anno tutti quegli alimenti che costituiscono la base della nostra dieta.
Ma da qualche tempo non è più così: nuovi fattori hanno portato a rimettere in discussione l’intero sistema agricolo. Come cambierà quindi la produzione alimentare nei prossimi anni? Secondo le previsioni sull’agricoltura del futuro i principali cambiamenti riguarderanno:

  • Nuove culture per soddisfare le nuove tendenze in materia di dieta
  • Soluzioni per affrontare il cambiamento climatico
  • Agricoltura di precisione e nuove tecnologie che prossimamente potrebbero diventare alla portata di tutti

Vediamo come cambierà la produzione agricola nel prossimo decennio.

1) Agricoltura bio e nuovi trend

Le nuove tendenze in materia di dieta esercitano un peso sempre più importante sul modo in cui facciamo agricoltura. Alcune fonti registrano un trend: sulle tavole dei cittadini aumenta sempre di più la componente vegetale, mentre viene ridotta quella animale. Si inizia inoltre a prediligere la qualità e la diversità rispetto alla quantità.
Come evidenzia il report dell’Unione Europea 2019-2030, i consumatori sono sempre più esigenti quando si tratta di alimentazione e questioni come salute, proprietà nutritive, provenienza, sostenibilità e benessere degli animali stanno diventando fondamentali.
La nuova richiesta esercita un’influenza decisiva su varietà coltivate, metodi di coltivazione, nonché sull’allevamento. Nessun dubbio quindi sul fatto che alcuni settori del mercato, come biologico e prodotti a chilometro zero registreranno un aumento significativo nel prossimo decennio.
Anche le politiche comunitarie in termini di impatto ambientale hanno portato a incentivare alcune pratiche produttive, come la rotazione delle colture. I costi maggiori legati ad alcuni di questi cambiamenti sono però controbilanciati dal valore aggiunto dei prodotti.
Sempre in questo report, l’agenzia europea prevede che gli spazi dedicati all’agricoltura nel continente diminuiranno di 178 milioni di ettari entro il 2030. I raccolti cresceranno più lentamente che in passato, anche se i progressi nella selezione e gestione delle sementi aiuteranno comunque gli agricoltori a ottenere un aumento complessivo della produzione.

2) Affrontare il cambiamento climatico

I cambiamenti climatici cambieranno il nostro modo di produrre in maniera decisiva (ne abbiamo parlato in questo approfondimento su clima e agricoltura), influendo su fattori come piogge, temperature e qualità del suolo. Bisogna quindi iniziare ad affrontare questi cambiamenti con alcune strategie.
Il nuovo report sul cambiamento climatico dell’Agenzia Europea dell’Ambiente offre alcune raccomandazioni, prima fra tutte il ricorso agli strumenti del precision farming, che permettono di migliorare la produzione, ottimizzare la distribuzione di fertilizzanti e fitofarmaci.
Consiglia inoltre l’impiego di colture più resistenti alle ondate di caldo e di freddo, ma anche alla siccità e ai parassiti. Nel periodo invernale è opportuno fare ricorso alle colture di copertura per proteggere il terreno, mentre in generale ruotare le colture porta dei benefici notevoli per il suolo.
Ottimizzare l’irrigazione, produzioni sostenibili in serra e migliore foraggio per gli animali, ecco alcuni dei consigli dell’agenzia europea per affrontare il nuovo decennio.

3) Nuove tecnologie per l’agricoltura

Da ultimo, la tecnologia sta facendo passi da gigante e presto se ne vedranno i risultati. Negli ultimi anni abbiamo visto l’introduzione di molte nuove tecnologie. Fino a 10 anni fa strumenti come Isobus e guida assistita sarebbero sembrati fantascienza, mentre oggi sono a portata di mano per tutti (scopri di più sulle tecnologie agricole già disponibili).
Per il prossimo decennio le novità sono più futuristiche: i nostri campi potrebbero essere attraversati da robot e droni, capaci di raccogliere dati e prendersi cura delle colture con un’accuratezza sempre maggiore.
Concimazione, diserbo e persino raccolta: gestiti dall’intelligenza artificiale, i robot di nuova generazione saranno anche in grado di fornire suggerimenti per ottimizzare la produzione e aumentare il rendimento delle colture.
I droni agricoli potranno essere impiegati nella mappatura dei terreni e nel rilevamento dei problemi. In futuro saranno probabilmente usati anche per irrorare le colture in maniera rapida e precisa, senza sprecare agenti chimici, grazie ad attrezzature sofisticate.
La raccolta dei dati potrà inoltre essere integrata al monitoraggio satellitare delle colture, per tenere sempre sotto controllo la situazione e avere a disposizione tutte le informazioni necessarie per intervenire rapidamente in caso di necessità.

Ma le nuove tecnologie non riguardano solo macchinari e strumenti digitali. Un ruolo molto importante sarà infatti svolto dall’ingegneria genetica. Se siamo ormai familiari al fenomeno degli OGM, la nuova frontiera sono le New Breeding Techniques.
Utilizzando la tecnica del genome editing, che permette di modificare parti specifiche dei geni delle piante, diventa infatti possibile ottenere nuove varietà di piante, più produttive e più resistenti, in tempi molto più brevi rispetto alle tecniche tradizionali di incrocio e ibridazione.

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