Ammortamento trattori agricoli: che cos’è e come calcolarlo ai fini gestionali e industriali

ammortamento trattori agricoli

Ammortamento trattori: in questa guida approfondiremo che cosa significa, come fare a calcolarlo per uno o più mezzi agricoli in tuo possesso e quali sono i fattori da non sottovalutare che influenzano la quota finale.

Indice contenuti
Che cosa si intende con la parola ammortamento delle macchine agricole?
Come si calcola?
Vita utile di un trattore: quali elementi sono da considerare
Costi fissi e costi variabili
Le aliquote stabilite dal D.M del 31 dicembre 1988

Che cosa si intende con la parola ammortamento delle macchine agricole?

Con il termine “ammortamento” si intende la quota fissa annua da pagare, per tutti gli anni della durata di una macchina, che servirà in un secondo momento per acquistare una nuova macchina agricola, proprio tramite le quote pagate fino a quel momento.

Tale quota di ammortamento è in funzione della durata della macchina in questione.

Una macchina agricola, ma in genere ogni tipologia di macchinario, ha una durata che dipende da due fattori fondamentali

  1. lo sfruttamento ovvero il suo tempo di utilizzo
  2. l’invecchiamento tecnico

Per il calcolo dell’ammortamento è quindi necessario tener presente il valore dell’usato in percentuale sul valore del nuovo. Nel caso dei trattori agricoli, la percentuale è del 30% rispetto al valore del nuovo.

ammortamento trattori agricoli

Come si calcola?

Gli elementi necessari per calcolare le rate dell’ammortamento sono:

  1. Il costo del bene al momento dell’acquisto
  2. Il valore residuo alla fine del periodo di vita utile (molto spesso questo valore è uguale a zero)
  3. La somma soggetta all’ammortamento che è data dal valore d’acquisto – valore residuo al termine della vita utile
  4. La durata della vita utile ovvero il tempo in cui si prevede di usare il bene
  5. Il metodo utilizzato per determinare l’ammontare delle rate

In linea generale, per calcolare la quota di ammortamento della tua macchina agricola, saranno necessari:

  • valore del nuovo
  • valore di recupero
  • durata della macchina

applicando la seguente formula:

AMMORTAMENTO = (VALORE NUOVO – VALORE RECUPERO) : DURATA MACCHINA

Vita utile di un trattore: quali elementi sono da considerare

È possibile fare una stima della vita utile del bene (punto 4 del paragrafo precedente) considerando diversi fattori che ne influenzano la durata:

  • l’intensità di utilizzo del macchinario, la sua funzione e la regolarità con cui viene sottoposto a manutenzione per ritardarne l’usura
  • il livello di tecnologia per stabilire entro quanto tempo questa diventerà obsoleta necessitando la sostituzione del mezzo
  • l’eventuale utilizzo di un altro bene per il funzionamento di quello di cui deve essere stimata la vita utile. Ciò significa che se il tuo bene per funzionare ha bisogno di un altro bene complementare, la vita utile dipenderà anche da quella del secondo bene
  • le politiche aziendali per la manutenzione dei cespiti e quelle dello Stato in cui operi

Costi fissi e costi variabili

Tra i costi fissi da valutare sul valore a nuovo sono

  • gli interessi
  • la rimessa e l’assicurazione

Gli interessi che si perdono per l’ammortamento di una macchina agricola sono del 6%. Per ultimo si stima lo 0,6% per le macchine agricole sul valore a nuovo per ogni 100 ore di utilizzo della macchina.
Anche se non tutte le macchine sono assicurate contro i sinistri e l’incendio, nel calcolo si deve tener conto anche dei rischi relativi a sinistri o incendi. Per la rimessa e l’assicurazione calcoleremo l’1,5% del valore a nuovo.

Per i costi variabili considereremo

  • carburante e lubrificanti
  • riparazioni e manutenzione

Lubrificanti e carburante usato contribuiscono all’ammortamento.
Il carburante si determina secondo una regola generale: un motore diesel ha un consumo specifico di carburante pari a circa gr. 250 per kW all’ora.

Per i lubrificanti (per olio, filtri etc) sono fissate invece quote del 4% sul carburante impiegato.

La manutenzione aumenta il ciclo di vita della macchina e ne determina la durata. Una corretta e costante manutenzione infatti riduce al minimo la necessità di interventi di riparazione garantendo lo stato di salute del trattore e la sua efficienza in campo.

Le aliquote stabilite dal D.M del 31 dicembre 1988

Ai fini fiscali, la cui valutazione è rimandata al singolo imprenditore agricolo, di seguito riportiamo le aliquote stabilite dal D.M del 31 dicembre 1988
Nel caso dei trattori agricoli, prendiamo in considerazione le seguenti aliquote del Gruppo 1 del suddetto decreto che riguarda le Industrie agrarie e boschive così divise:

GRUPPO 1 – INDUSTRIE AGRARIE E BOSCHIVE

Specie 1a – Affittuari di fondi rustici, condotti a mezzadria con bracciantato o direttamente
Macchine agricole (compresi i trattori) 9%
Impianti mobili di irrigazione – Carri agricoli e carri botte, Attrezzatura di stalla e varia 12,5%
Mobili e macchine ordinarie d’ufficio 12%
Macchine d’ufficio elettromeccaniche ed elettroniche compresi i computer e i sistemi telefonici elettronici 20%
Autoveicoli da trasporto (autoveicoli pesanti in genere, carrelli elevatori, mezzi di trasporto interno, ecc..) 20%
Autovetture, motoveicoli e simili 25%

 

Specie 2a – Industrie agrarie diverse, all’infuori della categoria degli affitti
NB: Per le industrie agrarie diverse, già considerate in altri gruppi (ad esempio: industrie di conserve vegetali, considerate nel GRUPPO V) si rimanda ai coefficienti previsti nei rispettivi gruppi.
Per le industrie non altrove considerate, come la essiccazione del tabacco (per ciò che eccede il ciclo di lavorazione agricola) e la selezione di semi, valgono i seguenti coefficienti:
Fabbricati destinati all’industria 3%
Costruzioni leggere (tettoie, baracche, ecc.) 10%
Macchinari operatori ed impianti 9%
Attrezzatura varia e minuta 20%
Mobili e macchine ordinarie d’ufficio 12%
Macchine d’ufficio elettromeccaniche ed elettroniche compresi i computer e i sistemi telefonici elettronici 20%
Autoveicoli da trasporto (autoveicoli pesanti in genere, carrelli elevatori, mezzi di trasporto interno, ecc.) 25%

 

Specie 3a – Industrie agrarie esercitate da proprietari di fondi
NB: Per le attività rientranti in questa specie si rimanda ai coefficienti stabiliti per i rispettivi “gruppi” e “specie”

 

Specie 4a – Aziende di utilizzazione del bosco (abbattimento e carbonizzazione)
Attrezzature e impianti (comprese le teleferiche) 15%
Mobili e macchine ordinarie d’ufficio 12%
Macchine d’ufficio elettromeccaniche ed elettroniche compresi i computer e i sistemi telefonici elettronici 20%
Autoveicoli da trasporto (autoveicoli pesanti in genere, carrelli elevatori, mezzi di trasporto interno, ecc.) 20%
Autovetture, motoveicoli e simili 25%

 

Specie 5a – Esercizio di macchine agricole per conto terzi (incluso il noleggio)
Fabbricati destinati all’industria 3%
Costruzioni leggere (tettoie, baracche, ecc.) 10%
Macchine destinate al noleggio 9%
Mietitrebbiatrici ed altre macchine operatrici 20%
Trattrici e macchine per il movimento terra in agricoltura 12,5%
Officina di manutenzione 6,5%
Attrezzatura varia e minuta 20%
Mobili e macchine ordinarie d’ufficio 12%
Macchine d’ufficio elettromeccaniche ed elettroniche compresi i computers e i sistemi telefonici elettronici 20%
Automezzi e aerei destinati esclusivamente alla difesa fitosanitaria delle colture 20%
Autoveicoli da trasporto (autoveicoli pesanti in genere, carrelli elevatori, mezzi di trasporto interno, ecc.) 20%
Autovetture, motoveicoli e simili 25%

Ricordati che la normativa degli imprenditori agricoli e delle società agricole, dal punto di vista fiscale, può variare in base al tipo di ragione sociale e alla natura dell’attività. Ti suggeriamo quindi di verificare comunque con il tuo fiscalista di fiducia, mentre per informazioni in merito agli incentivi statali e valutazioni dell’usato, ti invitiamo a rivolgerti al concessionario più vicino:

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